Es 32,7-14; Sal 105; Gv 5,31-47
Dio si arrabbia, proprio tanto! Perché? Perché non adorano più lui ma una statua? Se fosse solo per questo quanto dovrebbe arrabbiarsi con i cristiani che spesso idolatrano immagini senza andare al di là, senza capire che esse sono un significante e non il significato. Si arrabbia perché il suo popolo non ha capito che solo in Lui trova la piena felicità ma questa pienezza è a condizione di un vuoto: la povertà. Cristo è povero, cioè lascia spazio all’essere e all’esserci degli altri: guardiamolo nei suoi atteggiamenti con chiunque incontri, i Vangeli ne sono pieni. Solo con chi è pieno di se stesso e crede che quel pieno lo renda giusto di fronte a Dio, egli non può contenersi (i farisei ne sono un esempio, così come i sacerdoti del tempio e gli scribi).
Povertà è fare spazio: a Dio, ai fratelli. Lasciare che altri possano esistere, che ci piacciano o meno.
Lasciare che la Parola del Padre testimoni a favore del Figlio, senza porre delle condizioni (ti credo solo se mi dai dei segni concreti).
Questa quaresima ti sta aiutando a diventare povero?
Immagine: Emil Nolde. La danza intorno al vitello d’oro, 1910. Olio su tela. Staatsgalerie moderner kunst, Monaco di Baviera