Famiglie

Incontro della Comunità (“Gruppo Famiglie”)

Una volta al mese, in corrispondenza con il sabato in cui si tiene il catechismo dei ragazzi, la comunità si ritrova per condividere la Messa delle ore 18 e, a seguire, la cena in oratorio e un momento di riflessione e preghiera.

In modo non completamente corretto questo ritrovo mensile della comunità è stato talvolta indicato come incontro del “Gruppo delle famiglie”: una definizione un po’ limitante perché, come detto, si tratta di un momento di incontro aperto a tutti i membri della comunità parrocchiale.

La demografia dei partecipanti è quindi molto varia, con età che vanno dai pochi anni agli over settanta, con persone che svolgono gli incarichi più disparati in Parrocchia (animatori, catechisti, coristi, membri dei gruppi di carità o del consiglio pastorale, sacerdoti) o che, seppur non facendo alcun servizio specifico per la Parrocchia, apprezzano il momento di condivisione comunitario.

E’ questa la vera chiave di volta dell’incontro: il cibo può essere a volte scarso e a volte fin in eccesso (la cena viene infatti gestita su base volontaria con il principio che ognuno porta qualcosa da condividere: questo in genere permette di gustare ottimi manicaretti); le riflessioni, spesso organizzate da volontari con il supporto e la guida di don Luca, e i conseguenti scambi di opinioni possono essere particolarmente stimolanti o magari un po’ triti (all’inizio di ogni anno, tutti assieme si decide un argomento da approfondire nei vari incontri, facendo uso delle modalità più svariate in modo da favorire la partecipazione attiva di tutti); i momenti di preghiera possono essere coinvolgenti o vissuti in modo blando.

Ma il senso più profondo sta proprio nell’esperienza complessiva di essere comunità: la comunità infatti si fa facendola, facendone esperienza. Condividendo i momenti più sacri così come quelli più conviviali: anzi facendo leva su questi ultimi, perchè la comunità cristiana se è viva deve essere festosa. Matteo, nel suo Vangelo (cap. 11) ci ricorda come la convivialità fosse contestata a Gesù dai suoi oppositori: “un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori”. Ogni incontro diventa allora un’occasione per costruire una comunità in armonia, togliendo spazio alle invidie e alle cattiverie, che sia un luogo in cui prendersi cura fraternamente uno dell’altro: in questo modo, la comunità può anche diventare profetica e testimoniare la sua essenziale adesione al messaggio evangelico.