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Passando in mezzo a loro

2Re 5,1-15; Sal 41 e 42; Lc 4,24-30

Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. Gesù è in cammino, sempre. È in cammino quando sale sul monte per incontrare il Padre e avere consapevolezza di sé, è in cammino quando percorre le strade di Giudea e di Galilea per annunciare la novità di Dio, è in cammino quando percorre la via dolorosa che lo porta al Calvario.

È in cammino quando, con autorevolezza, sfugge a chi lo vuole gettare dal precipizio. Sfugge, ma non scappa. Sa che la sua morte sarà un’altra, alla quale non sfuggirà, perché sarà la morte dell’obbedienza ad un amore che non si vendica.

Oggi, sul ciglio del monte di Nazaret, passa oltre, perché il suo cammino non è terminato.

Gesù cammina, anche oggi. Non solo con le nostre gambe, membra del suo corpo, ma cammina risorto, sebbene «in agonia fino alla fine del mondo» (B. Pascal, Pensieri, 553). Un’agonia dinamica, in movimento di sistole e diastole, che spalanca porte d’eternità.

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