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La Parola per oggi

 «In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Accogliere colui che Gesù manda è accogliere lui stesso e, in lui, il Padre e lo Spirito Santo; ma accogliere il Signore è anche accogliere chi egli manda nel suo nome. È la Chiesa!

Paolo nel discorso odierno degli Atti fa una breve sintesi del mistero della salvezza, indicando alcuni inviati di Dio, da Mosè (ricapitolato in quelli che Paolo chiama i padri d’Israele) al Battista, indicando così una continuità nella testimonianza credente.

Oggi tra quelli che Gesù manda ci siamo noi.

Il compito è gravoso: siamo chiamati a testimoniare l’unità. Oggi la Chiesa lo sta facendo? A me sembra di no. Non parlo delle Chiesa gerarchica, parlo di noi cristiani da strada. Ci contrapponiamo per la partecipazione alle messe, ci contrapponiamo per questioni cosiddette morali, ci contrapponiamo per il papa (ma si può?!), ci contrapponiamo per ciò per cui Gesù non si è mai contrapposto con nessuno. Chi potrà credere al Vangelo?

Grazie a Dio ci sono testimonianze risplendenti di comunità e di singoli che invece, pur nelle reciproche diversità, dicono che è possibile credere in coloro che Dio, ancora oggi, manda. Guardiamo a quelle e ringraziamo…

Leggi qui la Parola di oggi

Leggi EG 179, dove papa Francesco parla del Vangelo della fraternità

Guarda un flash mob di giovani che cantano un inno alla pace e alla comunione ben conosciuto dalle nostre comunità cristiane. È girato all’aeroporto Ben Gurion (dove in molti speriamo riatterrare presto, per tornare nella Terra del Santo)

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