Che bello il brano degli libro Atti di oggi: la Chiesa in pace. Perché la Chiesa era in pace in tutta la Giudea? Perché era in pace in sé stessa, perché i pastori erano pastori e non politici in cerca di un consenso.
Pietro nel brano odierno guarisce un discepolo di nome Enea e una cristiana di nome Tabità. Due particolari mi colpiscono: la familiarità con cui Pietro incontra le comunità e la stessa familiarità con cui esse accolgono lui e che dimostrano al loro interno (le vedove in pianto per Tabità, segno di un’attaccamento vero alla defunta) e il fatto che egli guarisca non per compiere segni, per farsi acclamare e nemmeno per dimostrare la gloria e la potenza di Dio, ma per amore. Sì, perché l’amore non sopporta la morte.
Quante comunità “carismatiche” che pensano di mostrare la loro fede attraverso segni, presunti miracoli e una gioia artefatta.
Quanti pastori in cerca di consenso, che finiscono peraltro per scontentare molti.
Ritornare all’in principio della comunità apostolica è l’imperativo per oggi. Pena il perdere credibilità e peggio ancora il non essere fedeli al Cristo ma a sé stessi o all’altrui consenso.
Leggi le Scritture per oggi.
Guarda l’affresco di Masaccio nella Cappella Brancacci in santa Maria del Carmine a Firenze in cui san Pietro guarisce gli infermi con la sua ombra.