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La Parola per oggi

«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!» Gesù narra l’amore attraverso il suo corpo.

Un amore che non si è sottratto alle ferite, un amore che non si è sottratto al tradimento, un amore che non si è sottratto all’incredulità dello stesso Tommaso.

Tommaso si sente perdonato perché Gesù gli dice di toccare quelle stesse ferite, non come un rimprovero: “Mi hai fatto male!”, ma come lo strumento stesso del perdono. «Il corpo risorto di Gesù è il corpo che narra la capacità di perdonare, ovvero, di fare del male subìto un dono» (Luciano Manicardi, priore di Bose).

Eucarestia, Scrittura, Comunità: i tre corpi di Gesù, un unico Corpo.

Come stai in questi tre corpi? Sei capace di fare delle tue ferite il mezzo per il perdono? Se non lo sei ancora, chiedi e otterrai, ma finché non avrei ottenuto, non fare prevalere te stesso su chi ti ha ferito e su chi hai ferito: saresti strumento di divisione, come Tommaso che la sera di Pasqua non è con gli altri…

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