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La Parola per oggi

Os 14,2-10; Sal 80; Mc 12,28-34

Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim? chiede Dio, per bocca del profeta Osea e poi prosegue con una risposta piena di amore: Io l’esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
(Os 14, 9)

Parole sorprendenti, dette non in un periodo di massima fedeltà di Israele al suo Dio ma nel tempo del peccato; parole che fanno il paio con altre, pronunciate poco prima dal Signore: li amerò profondamente, poiché la mia ira si è allontanata da loro (Os 14, 5)

Che ha in comune Dio con gli idoli? Essi sono compiaciuti delle lusinghe del popolo, delle offerte, dei sacrifici. Non però della buona condotta dei fedeli, perché ad un idolo non interessa la morale di chi lo adora: a lui basta essere idolatrato. Dio no. Dio ama. Sempre. Prima. Ama perché siamo suoi figli. Ama te, ama me, lo capisci? La Croce del Figlio è la cifra di questo amore: what else?

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