Ger 7,23-28; Sal 94; Lc 11,14-23
Ancora Geremia, ancora in favore del popolo. Ancora odiato, perché ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta (Ger 2,12)
Eppure prestando la voce al Signore, dice una cosa che dovrebbe piacere a tutti: camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici. Eppure, allora come oggi, c’è chi è convinto che la strada del Signore sia a propria immagine e somiglianza. Tracciarsi la propria via è comodo, ma quasi mai corretto. Beninteso: arriva un momento in cui la via la devi tracciare tu, ma solo se hai ascoltato la voce di Dio, se hai meditato la sua Parola, se ti sei misurato con te stesso e con chi vive con te alla luce della Scrittura.
Una cosa ci dicono i profeti: che Dio è felice della nostra felicità, che corrisponde ad una vita buona. Tale felicità e tale vita buona hanno però un prezzo caro.
Gesù, il Figlio, ne sa qualcosa.