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La Parola per oggi

Is 58,9-14; Sal 85; Lc 5,27-32

Che bello Gesù! Mangia con i peccatori e con quelli che la gente non ama, li invita a cambiare, non punta il dito contro di loro, li ama come fratelli. Così facendo dà loro la possibilità di sentirsi figli di Dio. Uno di essi, Zaccheo, da esattore delle tasse che aumenta a dismisura a suo vantaggio la cresta che era costretto a fare per vivere, diventa benefattore, operatore di misericordia, si priva del necessario. Ricordi? «Restituisco quattro volte tanto!» Oggi Levi si alza e segue Gesù, solo perché lo sguardo e la chiamata del Maestro l’hanno fatto rientrare in se stesso.

Seguendo il suo esempio anche noi possiamo diventare ricostruttori di città, riparatori di mura rotte, apritori di vie che non si pensava potessero tornare ad essere percorse. In due passi della lettera agli Ebrei (4,14 e 9,11) Cristo è chiamato archegós, “colui che apre la strada”. Proprio questo è il senso della quaresima: dare possibilità nuove a noi stessi e ai fratelli che sbagliano.

«Si dimentica sempre – aveva detto il ministro Marta Cartabia a conclusione di una visita al carcere di san Vittore nel 2018– che la storia di Caino non finisce con la sua cacciata dall’Eden dopo che uccise Abele. Ma finisce con un incontro, quello con sua moglie, in seguito al quale proprio lui, Caino, divenne costruttore di città». Proprio come ci ha detto Isaia oggi, proprio come fa Gesù.

E tu, lungi dall’assolverti a poco prezzo, ma ricordando che sei costato il sangue del Figlio, saprai darti una possibilità in più dopo il peccato e fare lo stesso con i tuoi fratelli?

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