parrocchia-pollone-diario02-min

La Parola per oggi

2Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88; Lc 1,67-79

         «Anche se io tacessi, fratelli, il tempo ci avverte che il Natale di Cristo Signore è vicino; già questi ultimi giorni prevengono il mio discorso. Il mondo con le sue stesse angustie dice l’imminenza di qualche cosa che lo rinnoverà, e desidera con un’attesa impaziente che lo splendore di un sole più fulgido illumini le sue tenebre. Mentre, per la brevità delle ore, teme che il suo cammino stia per finire, con una certa qual speranza scopre che l’anno sta trasformando il suo corso. Quest’attesa della creazione persuade anche noi ad attendere il sorgere di Cristo nuovo Sole, perché illumini le tenebre dei nostri peccati; che questo Sole di giustizia, con la forza della sua nascita, dissipi le dense nebbie delle nostra colpe e non permetta che la nostra vita si chiuda in una gretta oscurità, ma piuttosto si dilati in grazia della sua potenza. 

         E poiché possiamo presentire il Natale del Signore dagli stessi segni della natura, facciamo anche noi quel che essa fa: come in quel giorno sulla terra comincia ad aumentare la durata della luce, così anche noi allarghiamo la misura della nostra virtù; la luce di quel giorno è comune ai poveri e ai ricchi, così anche la nostra liberalità si estenda ai viandanti e agl’indigenti; e come la terra fa retrocedere l’oscurità delle sue notti, così anche noi respingiamo le tenebre della nostra avarizia. Perciò, fratelli, mentre stiamo per accogliere il Natale del Signore, rivestiamoci di indumenti nitidi, senza macchia. Parlo della veste dell’anima, non di quella del corpo.

         Ma noi possediamo un mezzo per cancellare le macchie della coscienza, poiché sta scritto: “Date in elemosina, ed ecco tutto per voi sarà mondo” (Lc 11,41). Buono è questo comandamento dell’elemosina, che rende operose le mani e mondo il cuore!»

(Omelia di San Massimo di Torino, V secolo)

Condividi questo post