parrocchia-pollone-diario02-min

La Parola per oggi

Nm 24,2-7.15-17; Sal 24; Mt 21,23-27

Oggi incontriamo Balaam, un po’ profeta e un po’ mago, indovino assoldato da Balaak, re di Moab, territorio a Est del Mar Morto, oggi coincidente in parte con la Giordania. Balaam è colui la cui asina si mise a parlare spiegandogli che di fronte a lui c’era il Signore, che lui non vedeva (Nm 22, 22 e ss); nel brano odierno è lui stesso che parla e profetizza, non in favore di Moab…ma di Israele! Viene “confuso” dal Signore che fa sì che egli veda la discendenza di Israele, nello specifico la nascita del Messia. Capiamo che si tratta di una predizione dal fatto che egli dice che la stella e lo scettro che vede spuntare, simboli messianico e regale, li vede ma non ora, li contempla ma non da vicino.

Ancora una volta il Signore si serve di un pagano per farsi annunciare. Ancora una volta un pagano vede ciò che un credente non è in grado di vedere. Alla grotta di Betlemme arriveranno pastori e magi: i primi sono emarginati, non frequentano il tempio e sono considerati impuri; i secondi sono pagani, non appartengono ad Israele. Eppure notabili del popolo, sacerdoti e potenti, scribi e farisei non riconoscono il Messia.

Sapremo oggi aprire il cuore per riconoscere il Messia fuori dai recinti dei nostri schemi pseudo religiosi, esattamente come ha fatto Balaam?

Condividi questo post