Is 29,17-24; Sal 26; Mt 9,27-31
Due ciechi gridano al Signore e lui ridona loro la vista; il profeta Isaia dice che nel giorno del Signore gli occhi dei ciechi vedranno, liberati dall’oscurità e delle tenebre. Per quelle strane associazioni di immagini e idee, mai casuali perché il nostro cervello è un organo meraviglioso, mi sono venuti in mente i pranzi in casa parrocchiale del duomo, quando ero vice lì. Mi sembra che i miei occhi vedessero meglio allora e so perché: pranzavamo con le ragazze e i ragazzi della casa famiglia e ogni tanto con altri che condividevano la nostra tavola. Don Oreste Benzi diceva sempre che i poveri ci aprono gli occhi sulla realtà.
Sapremo oggi vederci meglio, aprendo le nostre vite a coloro che il papa chiama gli “scartati” dalla società, perché siano loro, che sono i primi nel Regno, ad aprirci il Regno?
Ah, dimenticavo: a tavola c’erano don Carlo Gariazzo e Silvia Gallina. Due fari.
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