Nicodemo, uomo affascinante. Compare solo tre volte nel Vangelo di Giovanni, nei capitoli 3, 7 (il nostro) e 19. Un uomo alla ricerca, Nicodemo. Di sé stesso? Si, ma si accorge che non troverà mai sé stesso se non si troverà in Dio. Proprio per questo va da Gesù, di notte, per paura dei Giudei. La notte in Giovanni è il simbolo dell’oscurità spirituale. Infatti del nostro personaggio l’evangelista non dice che subito che accetterà il messaggio della luce venuta nel mondo. Lo possiamo forse immaginare, possiamo pensare un avvicinamento ma non ancora un’adesione piena. Lo percepiamo dalla domanda “Come può accadere questo”, cioè che un uomo rinasca dall’alto? A questo punto del percorso di Nicodemo Giovanni sospende la narrazione, passando ad altro..
Ritorna, Nicodemo, al cap 7, ma è ancora un “personaggio in sospeso, collocato in terra di nessuno”, come lo descrive Roberto Vignolo, uno dei migliori biblisti italiani contemporanei. Tenta di difendere Gesù, ma all’obiezione che le Scritture non parlano di profeti dalla Galilea se ne va. “E ciascuno tornò a casa sua.”, commenta laconico Giovanni.
Fra qualche giorno, il Venerdì santo, con un coup de theatre ritroveremo Nicodemo. Egli ormai non si nasconderà più, come aveva fatto nel terzo capitolo e come nell’attuale fa Giuseppe d’Arimatea “per timore dei Giudei”. Sarà tra quelli che trarranno il corpo morto di Gesù dalla croce e lo deporranno nel sepolcro. Violando la Pasqua ebraica contaminandosi con un corpo morto, accoglierà Gesù come Re e dunque ne accetterà il Regno.
Nicodemo ricerca, compie un cammino, trova Dio e si trova in lui. Come me, come te, come noi, Chiesa. https://urly.it/351aj
Per approfondire: Jan Dobraczynski, Lettere di Nicodemo, Morcelliana, Brescia, 2000 https://urly.it/351ag; Michelangelo Buonarroti, La Pietà Bandini, Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. https://urly.it/351af ; Michelangelo Merisi da Caravaggio, La Deposizione di Cristo, Musei Vaticani https://urly.it/351ah