Dal profeta Isaia 29, 17-20
Certo, ancora un pò e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro; liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà il beffardo, saranno eliminati quanti tramano iniquità.
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 27-30
Mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi» […] «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede».
C’è un rito nella liturgia battesimale che mi piace sempre molto. È uno dei cosiddetti riti esplicativi, riti cioè che spiegano con simboli ciò che è avvenuto nel battesimo. È la consegna della candela, accesa al cero pasquale, alla fiamma viva del Risorto, nel quale le promesse formulate dal Signore per bocca di Isaia si sono compiute. Ciascun cristiano con il battesimo viene alla luce; coloro che credono nel Cristo, che lo accettano come suo Salvatore, sono illuminati, redenti da Cristo, risorti nella speranza (cf. Rm 8, 24). Guardati dentro: troverai il Cristo nel più intimo del tuo cuore. Allora la tua vita canterà e tu non potrai più vivere tiranneggiando, ma liberando chiunque ti si avvicinerà, con la luce del tuo primo giorno.
Se vuoi, ascolta un inno di avvento della comunità di Bose da un verso del quale prende il titolo il Diario di stamattina