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Come agnello

Sant’Agnese, la purezza del cuore, profezia della storia

di Matteo Liut

La purezza del cuore di chi crede in Dio è un segno scandaloso per il mondo, che preferisce le logiche del dominio e del possesso alla dinamica del dono e dell’amore. Così la purezza di sant’Agnese, che aveva scelto di essere un segno vivente del messaggio del Risorto, fu per lei motivo di condanna e di morte, ma l’ha resa una testimone profetica del senso della ricerca della trascendenza. Figlia di una famiglia patrizia romana, a 12 anni fu vittima della persecuzione scatenata dall’imperatore (forse Decio nel 250 o Diocleziano nel 303) contro i cristiani. Un giovane si era invaghito di lei ma venne respinto, perché Agnese aveva scelto di consacrare a Dio la propria verginità. Venne così denunciata come cristiana e condannata: fu esposta nuda nei pressi di quella che oggi è piazza Navona, ma nessuno poté avvicinarsi: un uomo che aveva provato a toccarla era morto, anche se era tornato in vita poco dopo per intercessione della stessa martire. Cercarono di ucciderla gettandola nel fuoco, ma questo si estinse; infine venne uccisa con un colpo di spada alla gola, come un agnello.

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