parrocchia-pollone-diario02-min

Un’emozione inaspettata

Una cara persona della nostra comunità mi ha raccontato della sua emozione nell’entrare in chiesa la sera dell’Assunta; le ho chiesto di mettere per iscritto ciò che ha provato, perché mi è sembrato davvero bello. Grazie!

«Non sono solita raccontarmi, o per lo meno ad estendere a tutti quanto provo, soprattutto le cose più personali. Questa volta farò un’eccezione e capirete il perché.

In questo periodo don Luca ha pensato di tenere aperte le nostre chiese anche fino a tarda sera. Più di una volta ha invitato i fedeli a recarsi anche solo per 5 minuti in orari non consueti. Questa sera, non come brava parrocchiana, ma eccezionalmente perché avevo l’impegno di chiudere la chiesa , sono andata. Non c’era nessuno. Anche se avevo posteggiato vicino all’ingresso laterale sono passata dalla porta centrale. Entrando c’era una luce particolare: viva ma nello stesso tempo discreta, rispettosa. Illuminava solo la navata centrale, quasi ad indicare il ”cammino” verso l’Altare. Un silenzio profondo ma rassicurante, accompagnato da un coro di voci celestiali che proveniva da un cd sapientemente scelto dal nostro parroco e lasciato volutamente acceso per accogliere. Io che per natura sono un vulcano, mi sono sentita avvolta da una sensazione di pace, di tranquillità.

Un benessere che da tempo non provavo. Ho sentito la presenza di Dio e tutta la sua bellezza. Non mi era mai capitato. Non mi sono messa a pregare, ma sentivo la necessità di rimanere: stavo bene e lì sono rimasta per un’ora a contemplare, a controllare che tutto fosse perfetto perchè così doveva essere. A godere di quella pace e serenità. Sono uscita commossa e felice e ho ringraziato per quell’incarico. Non ho chiesto niente e non cercavo niente. Sono passata per chiudere.

Quello che ho sentito e vorrei arrivasse a chi legge è che nella vita crediamo che amare una persona sia amare in modo concreto e tangibile . Ma l’amore di Dio che ho sentito in quel momento, vi posso assicurare e’ stato più concreto ed infinito. Auguro di cuore a tutti di vivere la stessa emozione. Ho ricevuto un grande dono e spero che mi rimanga nel cuore.»

don Pietro Magri (1873 – 1937), Magnificat, op 170
don Pietro Magri (1873 – 1937), Ave Regina Caelorum
De noche iremos, Comunità di Taizé

Condividi questo post