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«Sei stata dimora corporea del suo riposo..»

«Madre di Dio crediamo che tu cammini insieme a noi. In verità, dunque, in verità con animo grato dirò: «Anche se hai cambiato dimora, non ti sei separata dai cristiani. Non ti sei allontanata da questo mondo corrotto, tu che sei la vita incorruttibile, ma sei vicina a coloro che ti invocano, sei trovata da quanti ti cercano fedelmente; tutto questo e segno di vita, di forza, di spirito sempre in azione, di un corpo non soggetto a dispersione. Come avrebbe potuto la dissoluzione del corpo ridurre in polvere e cenere te, che mediante l’incarnazione di tuo figlio hai liberato l’uomo dalla rovina della morte? […] Non era ammissibile che tu, vaso contenente Dio, fossi dissolta nella polvere della dissoluzione che corrompe 1 morti. Poiché colui che in te si spogliò1 era Dio fin da principio e vita da prima dei secoli, era anche necessario che la madre della vita abitasse insieme alla vita e ricevesse la morte come un sonno e, in quanto madre della vita, accogliesse la sua traslazione come un risveglio. Come infatti un figlio cerca e desidera la propria madre e la madre ama vivere con il figlio, così fu giusto che anche tu, che possedevi un tenero affetto per il tuo figlio e Dio, ritornassi a lui; e fu anche conveniente che, a sua volta, Dio che nei tuoi riguardi aveva un tenero affetto per la madre, ti rendesse partecipe della comunione di vita con lui. In questo modo tu, dopo esser stata allontanata dalle cose caduche, ti sei trasferita nelle dimore eterne dove abita Dio insieme al quale tu vivi, Madre di Dio, senza separarti da lui. Sei stata, infatti, dimora corporea del suo riposo ed egli, a sua volta, diventa luogo di riposo per la tua traslazione, o tu, oggetto di ogni lode.»

Da un’omelia sulla Dormizione della santa Madre di Dio di Germano di Costantinopoli

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