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Aperti al futuro

Riportiamo il pezzo scritto per il bollettino da Alessandro, uno dei giovani del nostro oratorio. Scrive a nome di tutti, ma anche in modo molto personale di questo tempo in cui non ci si vuole arrendere alle prime soluzioni comode e di un progetto che dice la volontà dei giovani di essere ciò che sono: un’apertura.

L ’inverno è alle porte, la natura si ferma e il silenzio cala. Quest’anno l’inverno è incominciato prima: il 12 Marzo 2020 si è palesata una tempesta che nessuno di noi era pronto ad affrontare. Abbiamo dovuto abbandonare le strade, ritirarci nelle case e isolarci dagli altri. Un iniziale sentimento di rabbia e paura ha motivato le nostre argomentazioni, i nostri discorsi e le nostre soluzioni al problema. Tutto fin quando “l’inverno” non ha iniziato a seguire i passi della tecnologia, che inibisce il nostro pensiero, gettando su di noi un letargo dello spirito e delle idee.

Noi giovani abbiamo detto no. Abbiamo deciso di svegliarci in anticipo, di progettare la nostra primavera, per quanto distante questa possa essere.

Durante queste ultime settimane, noi ragazzi dell’oratorio abbiamo ripreso un cammino oratoriale, per quanto possibile, iniziando a progettare un viaggio (si! proprio un viaggio; come abbiamo detto, non vogliamo perdere tempo). Andremo in Sicilia per un viaggio in cui i protagonisti non saremo noi, ma le persone che andremo trovare. Abbiamo deciso di conoscere tutte le realtà nascoste ai media, quelle realtà che non fanno notizia, le storie dei più deboli che subiscono il volere della criminalità organizzata. Sebbene sappiamo che la situazione che stiamo affrontando sia dura, sappiamo pure che ci sono persone che vivono una “situazione dura” sempre. 

Queste sono le premesse, c’è ancora molto da fare però e ci sono molti dubbi, ma di certo sarà un viaggio semplice, senza grandi lussi, ma con grandi momenti nei quali cercheremo di recuperare il tempo perso e di  «Vivere e non vivacchiare».

Alessandro Foglio

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