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La Parola per oggi

«Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui»: con queste parole oggi Gesù per bocca dell’evangelista Giovanni promette la comunione della Trinità in coloro che lo amano e che amano.

Così Dietrich Bonhoeffer parla della Trinità. «I pensieri di Dio non sono accessibili. Dio non si lascia semplicemente comprendere, mentre noi vorremmo addirittura far questo: invece la chiesa vive della Sapienza di Dio, in mistero, quella rimasta nascosta (cfr 1 Cor 2,7). Dio vive nel mistero. Il suo essere è per noi mistero, mistero dell’eternità e per l’eternità. Mistero perché parla di una patria in cui noi – non ancora – siamo a casa nostra. Tutti i pensieri che noi formuliamo su Dio non possono mai servire a vincere questo mistero, a ridurre Dio a qualcosa di concepibile in genere, a qualcosa di non misterioso; anzi ogni pensiero su Dio deve servire a renderci visibile il suo mistero, a noi totalmente superiore, a render visibile la misteriosa, nascosta sapienza di Dio e la sua santità e misteriosità, a non escludere la possibilità che attraverso questo mistero diventi visibile la patria da cui esso viene. Questo dogma della Chiesa è un richiamo al mistero di Dio. Ma il mondo è cieco nei confronti di ogni mistero. Esso vuole un Dio che sia possibile ridurre alla propria misura e sfruttare, altrimenti non vuole alcun Dio. […] Non lo vuole. Si fa degli dèi secondo il proprio desiderio; ma il Dio segreto, nascosto, non lo conosce.”Che nessuno dei dominatori di questo secolo mai conobbe.” (1 cor 2,8). I dominatori di questo secolo vivono di calcolo e di utilità e per questo diventano grandi nel mondo, ma il mistero non lo comprendono, questo lo comprendono solo i bambini. Il mondo porta un segno sicuro, che testimonia della sua cecità verso il mistero di Dio: la croce di Gesù Cristo. Se essi lo avessero conosciuto, “non avrebbero crocifisso il Signore della gloria” (1Cor 2,8). Questo è dunque il mistero non conosciuto di Dio nel mondo: Gesù Cristo. Che questo Gesù di Nazareth, il falegname, fosse il Signore stesso della gloria, questo era il mistero di Dio. Mistero per il fatto che Dio qui si fece povero, umile, limitato e debole, per amore dell’uomo, per il fatto che Dio divenisse uomo come noi, affinché noi andassimo a lui. Dio che si fa limitato per causa nostra, Dio in Gesù di Nazareth; “questa è la sapienza di Dio in mistero, quella rimasta nascosta.” (1 Cor 2,7). […] Ma a questo mistero dell’amore di Dio in Gesù Cristo prendono parte solo quelli che amano Dio. Il mistero significa dunque essere amati da Dio e amare Dio. […] Il Creatore del mondo ti ama, questo non è “senso comune”, questo è mistero, il mistero più incredibile, che è concepito come mistero solo da chi ama Dio. […] essere amati da Dio significa Cristo e amare Dio significa Spirito Santo. Il mistero di Dio dunque significa Cristo e Spirito Santo, il mistero di Dio significa santa Trinità.» D. Bonhoeffer, Festa della Trinità, 401 – 402

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Ascolta l’Inno alla Trinità di Marco Frisina

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