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La Parola per oggi

Gn 49,2.8-10; Sal 71; Mt 1,1-17

«I lunghi e prodigiosi secoli che precedono il primo Natale non sono vuoti di Cristo, ma penetrati dal suo potente influsso. È l’agitazione del suo concepimento che muove le masse cosmiche e dirige le prime correnti biosferiche. È la preparazione della sua nascita che accelera il progresso dell’istinto e fa sbocciare il pensiero sulla terra. Non scandalizziamoci più stupidamente delle attese interminabili che ci imposto il Messia.

Non ci volevano niente di meno che le fatiche spaventose e anonime dell’Uomo primitivo, la durevole bellezza egiziana, l’attesa inquieta di Israele, il profumo lentamente distillato dai mistici orientali, la saggezza cento volte raffinata dei Greci, perché sul trono di Iesse e dell’Umanità germorgliasse un virgulto e il Fiore potesse sbocciare.

Tutte queste preparazioni erano cosmicamente, biologicamente necessarie perché Cristo mettesse piede sulla scena umana. E tutto questo lavorio era mosso dal risveglio attivo e creatore della sua anima in quanto questa anima era eletta per animare l’Universo.

Quando Cristo apparve nelle braccia di Maria in lui si elevava tutto il mondo.

No, io non mi scandalizzo di queste attese interminabili e di queste lunghe preparazioni. Le contemplo ancora nel cuore degli uomini di oggi che, di luce in luce, camminano lentamente verso Colui che è la Luce. Camminano verso questa Parola che è stata detta, ma non udita ancora, un po’ come lo splendore delle stelle che impiega tanti anni per giungere ai nostri occhi».

Pierre Teilhard De Chardin, Le milieu divin

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