Mi ami tu? È la domanda sconvolgente che Gesù pone a Pietro dopo la Resurrezione, prima di affidargli la Chiesa. Sconvolgente perché come fai a rispondere a Dio che che ti chiede una cosa così? Subito ti viene da dire di sì, ma poi ripensi ai tuoi rinnegamenti, ai tuoi tradimenti e con un filo di voce gli rispondi che gli vuoi bene.
Gesù non si scompone, non aspetta la risposta di un amore incondizionato e pieno, si accontenta di un «ti voglio bene» e ti affida la sua Chiesa, la sua casa, i suoi fratelli, passando dal piano del sentimento a quello dell’azione, perché l’amore vero, lo sappiamo, non si riduce a parole intorno ad un sentimento, ma passa ad un’azione di cura nei confronti dell’amato.
E – per inciso – la richiesta di Gesù ti ribalta, perché tu ti aspetteresti un’altra richiesta, proporzionata al tuo amore pallido. Lui invece ti affida tutto.
La domanda è rivolta a tutti: a Pietro, a te, a me. A noi tutti il Signore chiede di prendersi cura di coloro che incontriamo, di amarli per quello che sono, di prenderci cura della sua casa, che prima di essere la Chiesa è la Terra sulla quale viviamo, che dobbiamo custodire e preservare.
Come passeremo oggi dal sentimento all’azione?
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